Ai giorni nostri gli smartphone fanno parte integrante della società e delle abitudini quotidiane. Sono connessi al mondo grazie alle tecnologie. Una di queste tecnologie è la geolocalizzazione ed è quella della quale vogliamo parlarvi oggi. Moltissime applicazioni integrano la geolocalizzazione tra le loro funzionalità. Il settore dei servizi geografici peserebbe infatti tra i 150 ed i 270 miliardi di dollari come giro d’affari ogni anno.
L’autorizzazione alla geolocalizzazione è normalmente richiesta all’utente che accetta o meno di comunicare la propria posizione. Lo sviluppo di un’app che usi la geolocalizzazione può essere fatto in modi diversi e portare differenti vantaggi. Conoscere la posizione degli utenti può essere molto utile, vediamo insieme perché. Per una applicazione dotata di geolocalizzazione, esistono tre tipo di riconoscimento e tracciamento della posizione: la geolocalizzazione attiva, la geolocalizzazione passiva ed il geofencing. Vediamo quindi insieme a cosa corrispondono questi diversi tipi di geolocalizzazione.
La Geolocalizzazione Attiva
Questo tipo di geolocalizzazione è molto popolare e largamente utilizzato nello sviluppo delle applicazioni. Il permesso dell’utente conta molto per questo tipo di localizzazione. In effetti è l’utente che accetta se consentire o meno all’applicazione di utilizzare le proprie coordinate geografiche. Ciò gli permette anche di indicare la sua posizione in qualsiasi momento, e di farlo in maniera precisa.
Normalmente la maniera più utilizzata consiste nel domandare all’utente se autorizza l’applicazione ad utilizzare le proprie coordinate. Questa autorizzazione non ha scadenza. Fino al momento in cui l’utente non la cambierà l’applicazione continuerà ad utilizzare i dati di posizionamento. Inoltre l’utente può anche trasmettere la propria posizione manualmente per differenti motivi.
Diversi usi possibili
L’uso più comune e che tutti conoscono è il GPS. Google Maps utilizza questa funzionalità che permette di collocarci nella mappa e orientarci. Naturalmente il GPS non è l’unico utilizzo possibile della Geolocalizzazione Attiva. Possiamo infatti citare le app di incontri. Queste app usano generalmente la posizione per presentarci innanzitutto persone vicine a noi.
La geolocalizzazione può essere usata anche come fa Yelp!, che ci indica luoghi vicini in funzione dei nostri bisogni. Che si tratti di un supermercato, un parrucchiere, una tabaccheria o una pasticceria, solo per citarne alcuni, la geolocalizzazione permette di indirizzarci verso questi luoghi. Infine la geolocalizzazione può essere utilizzata nei giochi multiplayers per interagire con altri giocatori nelle nostre vicinanze. Prendiamo ad esempio il popolare gioco Pokémon Go. La geolocalizzazione permette di posizionarci sulla mappa di gioco in modo da orientarsi e trovare i Pokémon che stiamo cercando.
Usata con attenzione la geolocalizzazione più dare forza alla nostra applicazione. Nonostante ciò, se questa si rivela troppo intrusiva ed invade la privacy degli utenti il suo utilizzo incauto può rivelarsi un autogol e un forte rischio per il successo stesso della app.
La Geolocazzazione Passiva
Questo tipo di geolocalizzazione consiste nell’attivare la latitudine al proprio smartphone. Ciò permetterà di registrare gli spostamenti degli utenti. Il piccolo plus di questo tipo di geolocalizzazione è che l’utente avrà necessità di interagire con l’applicazione. Nonostante ciò questa funzionalità ha sollevato polemiche dovute alla sua presunta invadenza. In effetti l’utente non ha la possibilità di scegliere quando vuole essere localizzato o no e la mancata trasparenza delle software house a questo proposito non ha aiutato a migliorare l’idea che ne hanno i consumatori.
Questo tipo di geolocalizzazione è stato utilizzato da Google Maps o ancora dall’applicazione “Trova i miei amici” . La geolocalizzazione è totalmente passiva per quanto riguarda quest’ultima applicazione, mentre nel caso di Google Maps lo è solo parzialmente. In effetti Google Maps vi chiederà la vostra autorizzazione per essere localizzato sulla mappa. Ciò nonostante l’app è dotata di una funzionalità simile a quella di “Trova i miei amici” che invece è interamente passiva. Questo sistema ha causato polemiche tra i consumatori che l’hanno accusata di essere eccessivamente invasiva.
Il Geofencing
Il “geofencing” è un tipo di geolocalizzazione allo stesso tempo di tipo attivo e passivo. Permette all’utente di scegliere una zona dove accetta di essere localizzato. Questa zona è dunque rappresentata da un perimetro virtuale nel quale ogni entrata od uscita è notificata al server. Il geofencing consiste nello stabilire delle barriere virtuali e registrare ogni qual volta un utente entra in questa zona. Le aziende possono ad esempio utilizzare questo tipo di geolocalizzazione nell’ambito della loro strategia mobile per creare luoghi dove avere un alto grado di interazione con i propri utenti.
Diversi possibili utilizzi
L’interesse di geolocalizzare gli utenti solo in alcune aree predefinite permette di ‘inviare notifiche in maniera molto più mirata. Ad esempio, nel caso di un negozio, la app potrebbe utilizzare la funzionalità del geofencing: ogni volta che un utente si trova in prossimità dell’attività commerciale (entra nell’area prestabilita) gli si può inviare una notifica per ricordargli che si trova nei pressi, invitarlo a entrare e/o offrirgli sconti o promozioni.
Nel caso di una grande azienda con un gran numero di dipendenti è spesso difficile sapere se tutti sono arrivati in orario o quanti sono effettivamente al lavoro. In questo senso il geofencing può costituire un’efficiente soluzione. Basta definire il perimetro della propria azienda e tutti i giorni gli impiegati faranno un checkin con l’applicazione per notificare la propria presenza.
Il Marketing
La geolocalizzazione si è sviluppata velocemente grazie all’industria degli smartphone. E chi dice smartphone dice marketing. In effetti i nostri telefonini sono degli straordinari strumenti di marketing per le aziende. Sono sempre nelle nostre tasche (o borse) ed il sistema delle notifiche push, se usato con attenzione, costituisce un’ulteriore opportunità per conquistare e fidelizzare i clienti. Come? Innanzitutto possiamo determinare la posizione dei nostri clienti, o meglio targettizzarli, ed inviar loro messaggi personalizzati grazie alle notifiche push. Quando sappiamo dove si trovano i consumatori possiamo spingerli a dirigersi in un esercizio commerciale o in un altro. Ciò che permette la geolocalizzazione sui nostri smartphone e dunque un marketing estremamente mirato e quindi pertinente ed efficace.
Certamente questo articolo non ha la presunzione di prendere in considerazione tutte le opportunità di utilizzo della geolocalizzazione. Abbiamo citato alcuni esempi per aiutarvi a comprendere in quali ambiti la geolocalizzazione può essere utilizzata. Come avrete capito questa funzionalità può essere molto utile ma allo stesso tempo corre il rischio di risultare invadente. Superare questo limite può mettere seriamente a rischio il successo della vostra applicazione. La privacy dei vostri utenti non è un aspetto da prendere alla leggera.
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